I massimi esperti ritengono che prevalentemente i problemi del suo recupero siano legati a questioni logistiche ed economiche, il relitto ha ormai una struttura fragilissima e si sgretolerebbe a causa del suo stesso peso, inoltre i costi di recupero sarebbero ciclopici.
Con il tempo grazie allo sviluppo delle tecnologie e stato recuperato quasi tutto il recuperabile, perfino resti umani,
rendendolo di fatto un relitto semi vuoto, senza contare l'erosione dell'acqua marina
e lo sviluppo di flora e fauna che negli anni l’hanno reso un corpo unico con il fondale marino.
Per ora sembrano decisi a lasciare al suo posto il relitto, perchè e ritenuto non solo un luogo dove comunque
riposano i resti dei poveri sfortunati passeggeri,
ma oltretutto si pensa che il titanic renda economicamente molto di più, perche l’oceano e una grande barriera e permette di conservare non tanto il relitto ma i suoi misteri e le sue leggende che alimentalo interesse sulle tante persone appassionate alla sua tragica storia.
Reperti ne sono stati recuperati tantissimi a testimonianza di una tragedia così grande,
e non e difficile poterli vedere. Però il 27 agosto 1996, con grande enfasi pubblicitaria da parte dei mass media,
e stata svolta la più impegnativa missione di esplorazione del relitto che sia mai stata intrapresa.
Gli obbietivi erano prettamente scientifici, in base alle dichiarazioni esplicite degli autori del progetto,
però era previsto un finale "ad effetto", ovvero il tentativo di agganciare e riportare in superficie
una significativa parte della prua.
si parlò di una parte che delimitava il lato di babordo della nave,
a livello delle cabine di prima classe C79 e C81. Il pezzo doveva essere recuperato
e sarebbe dovuto poi essere trasportato sino al porto di New York per omagiare
il viaggio iniziato 84 anni prima a Southampton. Il tutto si sarebbe svolto alla presenza
di almeno 1.800 persone, fra cui 3 degli 8 superstiti del naufragio del TITANIC ancora in vita;
ospitati a bordo di due navi da crociera noleggiate per l'occasione.
Il pezzo del relitto, lungo 26 metri e dal peso di 21 tonnellate, era stato agganciato a speciali cavi posati da dei sottomarini.
Questi cavi di un diametro consistente erano allacciati a degli enormi palloni autogonfianti
Che avrebbero potuto riportare in superfice quella parte del relitto,
Ma questa spedizione di recupero, patrocinata dalla R.M.S. TITANIC Inc./IFREMER,
ha perso contro l’enorme forza dell'oceano atlantico.
Presunte influenze nefaste e maledizioni di storici e sopravvissuti sono andati a segno.
L'imbarazzante fallimento, seguito in diretta tv dalla Discovery Channel,
si è consumato allorquando un comando, disegnato per separare 25 tonnellate
di zavorra dai tre palloni riempiti di 23.000 litri di gasolio
(sostanza galleggiante che non permette la sua compressione in acque profonde), non ha dato i risultati previsti o forse solo sperati.
Ma gli esperti addetti al recupero non si arresero due giorni più tardi venne poi trionfalmente annunciato l’esito positivo dell’impresa che sembrava impossibile,
E la parte della nave e stata riportata in superfice con successo ma sembra che cantarono vittoria troppo presto il titanic avrebbe riservato loro altre sorprese.
L'impresa fu festeggiata con entusiasmo dall'équipe impegnata nel difficilissimo recupero
Della nave colata a picco al largo di Terranova la notte del 14 aprile 1912.
Per cercare di liberare la parte (prua di babordo) staccata dal resto dello scafo tecnici e sommozzatori,
compirono sforzi immani e tentativi falliti per tre lunghissimi giorni.
Ma il problema era sempre lo stesso: l'impossibilità di liberare i grossi palloni a causa della profondità e delle correnti che l’oceano atlantico e abituale a manifestare specie in quella specifica parte geografica ma dopo tante fatiche
per tagliare la zavorra dai palloni galleggianti, finalmente al terzo tentativo,
la parte dello scafo fu recuperata sotto la seria minaccia dell'uragano Edward arrivato dai Caraibi
il mare rapidamente si ingrossò a forza 7 prima ancora che l'equipaggio avesse avuto il tempo di issare il prezioso reperto a bordo.
sul ponte della Killabuck (una nave progettata e costruita per il solo scopo del recupero di relitti), un cavo a ceduto a
70 metri dalla superficie, fuori dalla portata dei sommozzatori" e a effetto domino
tutti gli altri - ha spiegato George Tulloch, presidente della spedizione - Abbiamo assistito
sbigottiti mentre il TITANIC ripiombava in fondo all'oceano, senza poter fare nulla per impedirlo".
L'Oceano si riprese il TITANIC cioe quello che ormai era suo da tanti anni si concluse così con un fiasco costato miliardi di dollari in operazione di recupero:
i segreti della nave sommersa ancora nessuno è riuscito a svelarli ed il relitto continua ad opporsi
ad ogni tentativo di riportarlo in superficie.
George Tulloch in quell'occasione giurò che ci avrebbe riprovato.
La sua perseveranza ebbe un esito felice. Con una 5^ missione nell'estate, agosto,
di due anni dopo, Tulloch riuscì nell'impresa.
Concludendo dico che solo una parte della prua è stata recuperata ma il tutto con immani rischi e giganteschi sforzi umani ed economici.
Molte persone erano felici altri contrari e come sappiamo bene idee contrastanti alimentano altri miti e leggende dando ancora una volta al titanic il protagonismo assoluto.
(articolo di floriano cabras)